Bilanciamento chimico e durezza dell’acqua della piscina
Tutti i valori ideali per il corretto equilibrio dell'acqua in piscina
1. Quali sono i parametri da tenere costantemente monitorati?
I parametri da tenere costantemente bilanciati nell’acqua di piscina sono:
- pH (il più importante)
- cloro
- alcalinità
- durezza calcica
- solidi disciolti totali (TDS)
Per quanto riguarda le piscine ad uso privato non ci sono valori specifici imposti per legge ma si raccomanda di attenersi ai valori di seguito raccomandati:
Tabella valori acqua piscina
Parametro | Valori ottimali |
pH | 7,2 – 7,6 |
Cloro attivo libero | 1,0 – 1,5 ppm |
Cloro attivo combinato | < 0,4 ppm |
Acido cianurico | 30-40 ppm (<100 ppm) |
Alcalinità | 125-175 ppm come CaCO₃ |
Durezza calcica | 175-300 ppm come CaCO₃ |
Solidi disciolti totali | < 2.000 ppm |
2. pH: valore ideale e normativa italiana
pH = misura dell’acidità o basicità di una soluzione attraverso la concentrazione degli H+, presenti in soluzione in equilibrio con gli ioni OH-.
In acqua deionizzata o a pH 7.00 è: H 2 O H + + OH –
Introducendo sostanze acide (apporto di H + ) o basiche (OH – ) si modifica questo equilibrio tanto più quanto più acido o base vengono introdotti. Il pH però non si misura semplicemente come la concentrazione, ma come il logaritmo, cambiato di segno, della concentrazione di H + .
pH = -log [H + ]
Ciò implica che la variazione di un’unità pH comporta la variazione di un fattore 10 di concentrazione; per portare il pH da 9 a 8 è necessario 10 volte il prodotto che serve per portare il pH da 8 a 7.
Questo è il dato teorico per acqua deionizzata: in realtà in situazioni reali il meccanismo è più complesso per la presenza di soluzioni tampone che tendono a tenere bloccato (tamponato) il pH a determinati valori di equilibrio.
Il valore ideale di pH per una piscina è tra 7,2 e 7,6.
pH troppo elevati (da 7,8-8,0 in su), provocano l’inefficacia di trattamenti a base di cloro e rischio di precipitazioni di calcare, con conseguente intorbidimento dell’acqua e formazione di incrostazioni.
La normativa italiana per le piscine pubbliche prevede di avere un pH compreso tra 6,5 e 7,5.
Il pH viene ridotto utilizzando acidi o sali acidi o alzato utilizzando basi o Sali basici.
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3. La durezza calcica: un problema da non sottovalutare
La durezza calcica indica il contenuto in Calcio (Ca2+) dell’acqua.
Il problema principale della durezza dell’acqua è il rischio di precipitazione di carbonato di calcio con conseguente incrostazione in tutte le sezioni dell’impianto e nella vasca. La solubilità del carbonato di calcio è molto influenzata dal pH: a pH più elevati il rischio di precipitazione aumenta, per cui è molto importante, soprattutto in caso di acque dure, un controllo attento del pH.
Il valore ottimale della durezza calcica è compreso tra 175 e 300 ppm di Carbonato di Calcio (17,5/30 gradi francesi).
La durezza calcica si può aumentare aggiungendo un incrementatore di durezza.
La diminuzione della durezza calcica è più complessa e richiede:
- rimpiazzare l’acqua esistente con acqua nuova con poca durezza calcica.
- usare Zodiac Calci- (per precipitazione di ossalato di calcio), flocculare ed eliminare il precipitato.
Mantenendo la durezza si possono comunque ridurre i rischi di precipitazione di calcare come segue:
- compensare i livelli di durezza calcica abbassando il pH e la alcalinità.
- usare un agente chelante o sequestrante.
- quando l’incrostazione calcarea è già avvenuta è necessario usare prodotti disincrostanti a base acida.
4. Alcalinità totale
È la quantità di componenti alcalini presenti nell’acqua. Agiscono come agenti regolatori delle variazioni di pH (effetto tampone) bloccando H + ed OH – e limitandone le variazioni.
Quando un’acqua si trova nell’intervallo ideale di pH, la sua alcalinità è principalmente data da bicarbonati.
L’intervallo ottimale di alcalinità è compreso tra 125 ppm e 175 ppm; a valori più bassi posso avere fluttuazioni di pH che risulta difficile da regolare, mentre a valori più elevati posso trovare anche il pH a valori elevati, con difficoltà ad abbassarlo.
L’alcalinità viene alzata utilizzando un bicarbonato, mentre per ridurla è necessario utilizzare un riduttore di pH.
5. Solidi disciolti in piscina
È la quantità di materiale sciolto in acqua che resterebbe come residuo se tutta l’acqua evaporasse.
In piscina, il valore massimo accettabile è di 2.000 ppm, oltre questo valore l’acqua è carica di sali e quindi i prodotti utilizzati (disinfettanti, alghicidi ecc..) risultano meno efficaci. Questo valore è indicativo e non si applica in quei casi in cui c’è stata un’aggiunta di sali voluta dall’operatore o dal sistema di disinfezione (ad esempio sodio cloruro nell’elettrolisi dell’acqua)
DIMINUZIONE DEI T.D.S.:
- incrementare il numero e/o i tempi di lavaggio del filtro
- vuotare periodicamente la piscina e riempire con acqua nuova